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Cambi di opinione su Seedorf

Redazione

27.04.2014 ( Aggiornata il 27.04.2014 19:34 )

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Il modo in cui il Milan si sta liberando di Clarence Seedorf si presta a varie considerazioni calcistiche, tutte discutibili, ma anche ad un discorso più ampio: contrariamente a quello che si dice (o si deve dire) di solito, non crediamo alla buona fede. Né dei personaggi che raccontiamo, né di di noi che li raccontiamo né di chi legge o guarda. Il calcio è Rashomon al cubo e la verità è sempre relativa. L'abbiamo presa larga per dire che è curioso che un allenatore letteralmente inventato da Silvio Berlusconi in persona, passato in tre giorni da giocatore con un patentino preso per corrispondenza ad allenatore di una delle squadre più prestigiose e osservate del mondo, sia stato di fatto esonerato proprio quando sembrava essere entrato psicologicamente e tecnicamente nel suo nuovo ruolo. Modificando certe scelte su input della società, come avviene ovunque, e maturando sempre maggiore esperienza nella gestione di un gruppo che non vale la Champions League ma nemmeno l'attuale collocazione in classifica. Tutto normale, nessuno nasce 'imparato' ed essere stato un campione in campo non sempre è un vantaggio. Invece l'olandese ha attualmente l'uno, per non dire zero, per cento di possibilità di guidare il Milan nel prossimo anno, per i motivi che tutti conoscono: considera mediocre questa rosa e questo è un problema visto che non ci sono più soldi, non è un uomo di Galliani e questo è un problema visto che Galliani a sorpresa rimarrà, quasi tutti i giocatori di passaporto italiano lo detestano e questo è un problema perché sono quasi tutti invendibili ancora prima che incedibili. Inutile proporre 'cover' degli articoli di altri ma anche di noi del Guerino, più divertente osservare l'inversione a U del novanta per cento dei media (percentuale che sale al cento per cento per giornali e tivù di area milanese): da un misto di Phil Jackson e Mandela, anche quando perdeva, a uno spocchioso spaccaspogliatoio proprio quando ha iniziato a fare risultato. A meno che qualcuno sia rimasto sorpreso dalla sconfitta di Roma, contro quella che all'ultimo conteggio risulta la seconda d'Italia. In altre parole, dal punto di vista mediatico è avvenuto il contrario esatto di quello che qualunque persona sensata penserebbe. Giudicate voi, come si diceva a Telepiù. Certo è che Seedorf non telefona nelle redazioni e nemmeno promette notizie (o altro) in cambio di devozione.

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