Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Redazione

18.04.2014 ( Aggiornata il 18.04.2014 11:22 )

  • Link copiato

Quella di calciatore è la professione più ambita del mondo, non solo perché traduce in lavoro quella che nasce per tutti come una passione ma anche perché in nessuna altra professione ci sono così tante persone che guadagnano oltre un milione di euro l'anno. In certi settori o in altre discipline sportive possono esserci fenomeni che incassano più di Cristiano Ronaldo, ma nessuna altra realtà lavorativa è capace nel 2014 di creare così tanta gente ricca. Una interessante ricerca del magazine di ESPN, riferita solo allo sport, ha evitato le valutazioni aggregate, tipo Forbes, su fatturato, costi e ingaggi, ma è andata a calcolare l'introito annuo del singolo atleta in modo da tenere conto delle specificità. E come metodo si è scelta la media delle ultime 5 stagioni, in modo da evidenziare una tendenza più che casi-limite. Oggi come oggi conviene essere un giocatore medio del Manchester City, con i suoi 5.852.000 di euro (abbiamo calcolato noi la conversione dal dollaro) lordi a stagione di ingaggio. Al secondo e terzo posto mondiale due squadre di baseball, i New York Yankees e i Los Angeles Dodgers, con 5.796.000 e 5.613.000 euro. Quarto e quinto posto per Real Madrid e Barcellona, con  5.670.000 e 5.374.000. La prima squadra NBA sono i Brooklyn Nets, con 4.918.000, davanti al virtuoso Bayern che lavorando bene (e non con iperdebiti più regali pubblici o dello sceicco di turno) può permettersi di pagare 4.827.000 euro il suo ipotetico calciatore medio. Significativo che nei primi 20 posti ci siano 10 club calcistici e che la prima italiana per ingaggi sia la Juventus, diciottesima con 3.851.000 euro. Al 25esimo posto, seconda italiana, la Roma con 3.563.000. Al 27esimo il Milan con 3516000, al 31esimo l'Inter con 3.348.000, al 90esimo il Napoli con 1.918.000, al 96esimo la Lazio con 1.826.000, al 151esimo la Fiorentina con 1.399.000. Per gli altri 200 nomi rimandiamo all'articolo di ESPN e andiamo direttamente alle considerazioni riferite al nostro orticello. 1) I giocatori forti non giocano per amore della maglia ma devono essere pagati. Non è un caso che la Juventus sia la prima italiana e la Roma la seconda. Discorso rafforzato dal fatto che si sta parlando delle ultime 5 stagioni. In altre parole, la squadre forti non si costruiscono in poche settimane di follie sul mercato. 2) Gli ingaggi hanno una certa rigidità, nel senso che nel tempo non hanno un'evoluzione esattamente simile a quella dei risultati e del valore tecnico dei club a cui si riferiscono. Milan e Inter hanno costi del personale da Champions League, ma è impossibile che vadano la Champions League il prossimo anno e difficile che la sfiorino in quelli successivi. 3) Parlando di campionati, la NBA come ingaggi medi batte qualsiasi altra lega grazie ai suoi 3.263.000 euro per giocatore, ma il problema della pallacanestro è che fra le 30 squadre NBA e il resto di questo sport c'è ben più di un oceano. Il calcio nei paesi trainanti ha anche categorie minori dove ci si può arricchire, situazione semplicemente inconcepibile per l'America dove esistono sì leghe di sviluppo ma che hanno anche stipendi da lega di sviluppo. 4) Le rose necessarie per essere ai massimi livelli fanno spesso la differenza, le classifiche non vanno prese in maniera acritica. Il giocatore medio dei Seattle Seahawks (68 giocatori a libro paga a vario titolo, all'ultima rilevazione), campioni della ricchissima NFL, guadagna molto meno di quello della Lazio (26). Se lo sapesse Lotito... 5) I campionati senza salary cap sono inevitabilmente più rappresentati nella parte alta della classifica, in questo senso il vero rivale del calcio di Champions League non è la NBA, che ha situazioni particolari come i Brooklyn Nets (a cui non importa di pagare la cosiddetta luxury tax) ma ha comunque un tetto, ma la MLB.

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi