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Nuove lezioni di vita a Balotelli

Redazione

13.03.2014 ( Aggiornata il 13.03.2014 10:26 )

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L'eliminazione del Milan negli ottavi di finale di Champions League ha generato nei media italiani due granitiche certezze: essere sbattuti fuori già nei gironi è una buonissima cosa, perché poi ti permette di vincere la prestigiosa (dallo scorso dicembre) Europa League, mentre la colpa della netta superiorità dell'Atletico Madrid è tutta di Mario Balotelli. Reo di essere sceso in campo in cattive condizioni fisiche invece di starsene in albergo, ma soprattutto con un cattivo atteggiamento. Non avrebbe infatti ascoltato durante la partita le indicazioni tattiche di 'Phil Jackson' Seedorf, ma deve essere stato in buona compagnia visto che durante la gestione dell'olandese le sconfitte sono state 6 in 11 partite e con solo una partita e mezzo davvero convincente: quella con la Sampdoria e il primo tempo a San Siro contro l'Atletico. Pensavamo che il Minculpop rossonero, o meglio i suoi resti, avrebbe gestito meglio il calciatore italiano più noto del mondo, ma evidentemente Balotelli è uno spirito troppo libero per essere ingabbiato in frasi fatte e versioni di comodo, come insegna la grottesca vicenda del ping pong. Inutile sottolineare che a quanto sappiamo Balotelli non si droga, non scommette, non ha comprato diplomi, non ha venduto partite, come altri campioni più protetti dal sistema dei media hanno fatto, ma il supercommissario tecnico (il prossimo quadriennio il suo potere in Figc sarà totale) Prandelli ha dimenticato agilmente che l'unico risultato della sua nazionale etica è arrivato anche grazie alle notti magiche di Balotelli a Euro 2012. Un capro espiatorio troppo facile, Balotelli, per chi poi accusa le curve di razzismo per un ululato che non si nega né a bianchi né a gialli. Capro espiatorio non solo per giornalisti e ambiente, con lezioni di vita mai riservate a dirigenti e proprietari (chi ha costruito questo Milan? Balotelli?), ma anche per gli stessi compagni consapevoli che la cosa non dispiace a Berlusconi. Alcuni dei quali, che la Champions League dovrebbero vederla solo dal divano di casa, da settimane gli stanno parlando dietro. Non ci vergogogniamo di autocitarci (del resto pubblichiamo anche le critiche, senza problemi: il Guerino è una luminosa eccezione nel panorama web), quindi ribadiamo che l'operazione 'Vendi bene Balotelli dopo il Mondiale' era in essere già qualche mese fa e maggior ragione verrà perfezionata dopo prestazioni brasiliane almeno decenti. Anche se magari Prandelli deciderà di utilizzarlo non da titolare: del resto si sa che Inghilterra e Uruguay temono soprattutto Osvaldo, Gilardino e Destro.

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