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Redazione

02.11.2013 ( Aggiornata il 02.11.2013 10:00 )

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Un pub, birra a volontà, partite in tv, tifosi di varie squadre che chiacchierano di calcio con passione, civiltà, sorrisi e con la voglia di scoprire qualche aneddoto sugli altri club, sulle trasferte, sui luoghi di ritrovo, sulle accoglienze ricevute nei vari stadi. State già pensando a un resoconto di viaggio a Londra o Glasgow? Sbagliato: per una volta è il nostro Paese a partorire una lezione di civiltà e compostezza. Il tema è sì il calcio inglese, ma siamo a casa nostra, al Druid’s Pub Rock di Roma. Stessa città, ma a distanza di anni luce dal vergognoso pestaggio che un anno fa, in un altro pub, subirono i sostenitori del Tottenham, giunti nella capitale per una trasferta di Europa League. Qua è tutto diverso. Il clima è di festa, le famiglie sono le benvenute, la diversità impreziosisce il bagaglio culturale anziché inibirlo. In questo pub nella zona della stazione Termini, lo scorso 26 ottobre si sono riuniti tanti patiti di calcio inglese e scozzese per il “Brit Day”, un’occasione per parlare di una passione condivisa e sempre più vista come una fuga dai mali del nostro calcio.

In tv ci sono Crystal Palace-Arsenal e Manchester Utd-Stoke City. Col sottofondo delle partite, tanti amanti del lato genuino dello sport hanno raccontato le loro esperienze negli stadi d’Oltremanica. Dai grandi nomi a quelli del Brentford e del Bradford City: esperienze e viaggi che arricchiscono. Il pomeriggio vola via tra una curiosità su Matt Busby e un’occhiata alle foto, tra il resoconto della capatina al Celtic Park ai ricordi della Tube londinese, delle bancarelle e dei fish&chips. E poi i libri, momento centrale della giornata: su un palco agghindato a festa, tra le bandiere britanniche e un immancabile campo verde del Subbuteo, Gabriella Greison (autrice di “Prossima fermata Highbury” e “Le giacche degli allenatori”), Luca Manes (“Made in England” e “Manchester United”), Max Troiani (“London Calling” e “Celtic Forever”, scritti con Luca Manes) e Vincenzo Felici (“Traditore per un giorno”) hanno presentato i loro scritti e dato vita a uno stimolante dibattito sul calcio. Un grande successo, che gli organizzatori sperano di bissare quanto prima, anche perché per l’occasione sono stati raccolti fondi per aiutare i bambini diabetici del Regno Unito, attraverso Football Aid (http://www.footballaid.com), associazione scozzese con sede a Edimburgo, che addirittura permette di fare beneficenza dando la possibilità di giocare degli incontri negli stadi di Premier League, Championship e Premiership. Campo, spogliatoio, maglia da gioco: per novanta minuti puoi giocare nello stadio che più desideri e sentirti a pieno titolo un giocatore della tua squadra. Proprio di questo parla “Traditore per un giorno”, uno dei libri sopra citati. L’autore, l’anconetano Vincenzo Felici, ha disputato una partita col Chelsea e per novanta minuti ha così “tradito” la sua Juventus. Una scappatella che merita di essere raccontata. E sicuramente tante altre storie attendono di essere narrate nei prossimi appuntamenti, visto che la colonia di amanti del calcio inglese è sempre più folta e la voglia di evasione sempre più marcata. Giovanni Del Bianco twitter: @g_delbianco

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