Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Il capolinea di Trapattoni

Redazione

12.09.2013 ( Aggiornata il 12.09.2013 10:26 )

  • Link copiato

Giovanni Trapattoni ha 74 anni, ma vuole continuare ad allenare. E' difficile però non pensare che le dimissioni da commissario tecnico dell'Irlanda non rappresentino il capolinea della sua carriera, a meno di accettare offerte da evangelizzatore nel terzo mondo calcistico. Dopo la sconfitta contro l'Austria è certo che gli irlandesi Brasile 2014 lo vedranno in televisione, ma vista la mediocrità della rosa è difficile dare colpe specifiche al Trap. Che in realtà alla guida dei verdi ha fatto molto bene, in rapporto al materiale umano a disposizione. Ottimo girone di qualificazione per il Mondiale 2010, con secondo posto dietro l'Italia (e due pareggi contro la squadra campione del mondo di Lippi, negli scontri diretti) e spareggio perso contro la Francia per colpa di uno scandaloso (fallo di mano evidentissimo di Henry nell'azione decisiva) goal di Gallas. Ottimo anche il girone per andare a Euro 2012, con brillante e rara (solo un'altra volta nella storia l'Irlanda era arrivata alla fase finale) qualificazione. Adesso l'addio, insieme a Tardelli, senza avere grandi colpe: quasi tutti i suoi giocatori giocano in Premier League, ma nessuno nei top club (nemmeno come riserva) e una ragione ci sarà. Nella storia di questo splendido paese sarà giudicato, com c.t., inferiore solo a Jack Charlton, trascinatore verso Euro 1988 e due qualificazioni mondiali (1990 e 1994), e alla pari con Mick McCarthy, l'unico irlandese (in realtà nato e cresciuto in Inghilterra, con madre inglese) dei tre. Se il commento da bar, o da pub, può essere che a 74 anni è meglio fare il nonno, la realtà del campo dice che Trapattoni è ancora un allenatore di prima fascia. Che anzi con l'Irlanda ha dimostrato di saper ottenere buoni risultati anche senza guidare corazzate. Ingiudicabili i suoi inizi al Milan, essendo di fatto sotto la tutela di Nereo Rocco direttore tecnico, vincitore di tutto con la squadra comunque più forte nel decennio juventino 1976-1986, bravo nel quinquennio interista e nel triennio del suo ritorno in bianconero in tandem con Boniperti, bravo con Bayern Monaco, Fiorentina, Benfica, Austria Salisburgo, i fallimenti di Trapattoni in una carriera da allenatore durata 40 anni sono soltanto tre: Cagliari e Stoccarda, esperienze troppo brevi per lasciare segni, ma soprattutto il quadriennio da c.t. azzurro con i disastrosi Mondiali 2002 (eliminazione con la Corea del Sud negli ottavi di finale) ed Europei 2004 (eliminato nella prima fase). Non sarà ricordato per grandi innovazioni tattiche e nemmeno per avere ottenuto risultati superiori al valore dei suoi giocatori, ma di sicuro mai ha venduto fumo. Twitter @StefanoOlivari

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi