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Stramaccioni sempre emergente

Redazione

24.05.2013 ( Aggiornata il 24.05.2013 12:26 )

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Andrea Stramaccioni non è più l'allenatore dell'Inter, ma mentre scriviamo queste righe non glielo hanno ancora comunicato. E' a Roma, dicono, come se nella capitale i telefoni non avessero campo. Perché anche questo mito tutto giornalistico dei faccia a faccia, dei summit, dei vertici, eccetera, nella realtà ha pochi riscontri: per stare in tema di esoneri interisti e morattiani, nel '98 Gigi Simoni fu esonerato al telefono (nemmeno da Moratti in persona, ma da Sandro Mazzola) mentre era in macchina dopo essere stato premiato con la Panchina d'Oro come allenatore dell'anno. Insomma, il Moratti 'signore' come tutti i signori il lavoro sporco lo fa fare ad altri. Per tornare a Stramaccioni, bisogna dire che la sua vera impresa è stata quella di mettere la faccia su un fallimento, quale è stata la stagione dell'Inter 2012-13, senza però perdere mediaticamente l'aura dell'emergente. In meno di due anni dagli Allievi della Roma all'Inter degli adulti, passando per un'ottima stagione in Primavera che ha generato l'equivoco sull'allenatore giusto per rifondare la squadra. In realtà Stramaccioni un anno e rotti fa fu collocato al posto di Ranieri non per lanciare ragazzi ma perché era gradito ai vecchi dello spogliatoio (convinti che avrebbero potuto svolgere un preparazione fisica da amatori, cosa che poi è avvenuta) e perché sentendosi un miracolato non avrebbe avuto pretese in sede di calciomercato. Per questo Moratti lo ha in pubblico sempre difeso, anche se gli ultimi quattro mesi di riconferme 'ufficiali' avrebbe potuto risparmiarseli dal momento che è da gennaio che parla con altri allenatori: da Lucescu a Mancini, passando per Mourinho, Mazzarri e chissà quanti altri che non sappiamo. Non ci sembrano esattamente segnali di fiducia... Inutile scrivere per la centesima volta volta tutti i problemi avuti in stagione, in ottica giustificazionista (la quantità di giornalisti che lo chiama 'Andrea' prima di fargli le domande fa venire qualche sospetto: magari sono gli stessi che si lamentavano di Mancini e Mourinho che osavano non andare a cena con loro), ma certo è che gli infortuni di massa non sono mai frutto della casualità. Tutto qui, il che non significa che possa diventare in futuro un ottimo allenatore altrove. Porta bene la giacca e la cravatta, quindi un'altra grande chance l'avrà di sicuro prima che su di lui venga affissa la targa 'di categoria'.

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