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Redazione

19.03.2013 ( Aggiornata il 19.03.2013 10:41 )

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Francesco Totti è nella fase della sua carriera che rimpiangerà più di tutte: ha vinto molto e in rapporto alla storia della Roma moltissimo, l'ha fatto nella sua città (segno di grandezza, essere profeti in patria riesce a pochi), gioca per sé stesso e per le statistiche, nessuno gli può dire niente perché lui ha un gran passato ma anche un ottimo presente, è libero di esprimersi senza condizionamenti. Il resto è ordinaria santificazione, su cui è meglio sorvolare: per la maggior parte dei lettori il bravo giornalista è quello che conferma i propri pregiudizi, quello che critica un nemico in malafede e prezzolato (per citare il grande Carlo Mazzone: magara!). Totti sta comunque godendo, come tanti altri campioni 'di parte' (cioè tutti quelli del calcio, visto che giocano in club con amici e nemici), di quello che potremmo definire effetto Connors. Come il popolare Jimbo, letteralmente odiato ai tempi in cui vinceva Wimbledon e US Open e poi idolatrato quando a fine carriera trasformava ogni partita in una corrida con il pubblico tutto dalla sua parte, il giocatore più forte nella storia della Roma è passato da un contesto mediatico in cui non gli perdonavano nemmeno la battuta più innocente ad una unanimità senza discussioni. Come Del Piero, come Maldini, eccetera. Certo è che quel gran furbo di Prandelli ha annusato l'aria di santificazione, visto che per animare una sonnacchiosa vigilia di amichevole ha tirato fuori a costo zero questa battuta sul Mondiale 2014 pur sapendo bene tre cose: a) Totti non ci pensa e lo ha anche detto, la sua carriera azzurra si è chiusa nel modo migliore a Germania 2006; b) Il vero obbiettivo di Totti è prolungare di due anni un contratto con la Roma che scade nel 2014: vista la situazione societaria e la necessità di parafulmini, vogliamo proprio vedere chi avrà il coraggio di negarglielo; c) In un anno il rendimento di un giocatore di 36 anni e mezzo calerà quasi sicuramente e nessun giornalista a marzo 2014 gli chiederà di Totti. Insomma, Totti è stato tirato in mezzo a un discorso che di sicuro non è stato lui ad ispirare, ma che è stato utile al c.t. più mediatico della storia azzurra. Un po' come quelli che governano in base all'ultimo sondaggio, Prandelli ci ha detto quello che tutti volevamo sentirci dire, cioè che il tempo si può fermare.

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