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Redazione

09.11.2012 ( Aggiornata il 09.11.2012 11:02 )

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Taison Barcellos Freda, in arte solo Taison, è un un ottimo centrocampista offensivo (a volte attaccante esterno) fuori dai radar mediatici. Uno dei mille brasiliani di buon talento, buono ma non da Selecao o da vetrina Champions, che grazie a canali spesso incredibili trovano ingaggio nell'Est Europa o nel prodondo Nord: il suo è corrisposto dal Metalist Kharkiv, squadra che da ben sei stagioni è terza nel massimo campionato ucraino (facile indovinare chi arriva nei primi due posti) e che attualmente è ventottesima nel ranking europeo a punti della Uefa, che tiene conto delle ultime 5 stagioni (per dire, è davanti a Paris Saint Germain, Juventus, Borussia Dortmund...). Da ieri è accomunato a Marco Van Basten, non su suggerimento del suo procuratore ma del sito ufficiale dell'Uefa, che si è chiesto seriamente se il gol segnato in Europa League contro il Rosenborg sia da considerarsi il gol del secolo. Parafrasando l'indimenticabile Guido Angeli, guardare per credere... (il profeta del mobilificio Aiazzone diceva 'provare', non 'guardare'). Il tipo di azione è senz'altro lo stesso, la direzione del tiro di Taison sembra senz'altro più 'voluta' di quella del Van Basten 1988 (finale dell'Europeo contro l'Unione Sovietica, che in porta aveva Dasaev), ma l'importanza della partita è indubbiamente molto diversa. Per non parlare della posizione nella storia del calcio. Sia come sia, un buon pretesto per parlare dei tanti sudamericani per cui il passaporto è una fortuna, visto che a volte vengono ingaggiati quasi a scatola chiusa, ma anche una maledizione: uno come Taison, che in Brasile non era uno sconosciuto (nell'Internacional di Porto Alegre ha vinto un campionato Gaucho nel 2008 e addirittura la Copa Libertadores 2010 poco prima di partire per l'Ucraina, dove il Metalist ha pagato per il suo cartellino circa 7 milioni di euro), in quasi ogni altro paese sarebbe stato un punto fermo della Nazionale e godrebbe adesso di una considerazione ben diversa. Non è Van Basten e non lo sarà mai, ma nel grande calcio europeo non è certo un intruso.

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