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Redazione

04.07.2012 ( Aggiornata il 04.07.2012 10:14 )

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Nemmeno il tempo di rimettere piede in Italia e Mario Balotelli da eroe nazionale è già ritornato carne da gossip, per vicende che abbiamo tutti letto e di cui sul Guerino ci vantiamo di non parlare. Rimanendo nel calcio, va ricordato che l'ultima sua valutazione data dal Manchester City, prima della partita con la Germania e in un colloquio informale con un emissario del Real Madrid, era di 50 milioni di euro e che in ogni caso Roberto Mancini lo avrebbe voluto trattenere non solo per il contratto in essere (scadenza 2015). Insomma, una valutazione che lo colloca al piano immediatamente al di sotto rispetto a quello dei Messi e dei Cristiano Ronaldo e del tutto logica per un ventunenne che ha già vinto cinque campionati nazionali (di cui almeno tre da protagonista), fra Italia e Inghilterra, coppone e coppette, ma soprattutto che è il giocatore con maggiore potenziale di uno dei movimenti calcistici più importanti del mondo. In altre parole, il mitico 'top player', per usare una di quelle ridicole espressioni per darsi un tono (un po' come 'fare densità' e 'scarichi bassi'), l'Inter due anni fa ce l'aveva servito in casa e l'ha scelleratemente venduto in omaggio allo spogliatoio. Escludiamo che lo possa riprendere, almeno fino a quando Moratti e il suo staff (esiste anche un indefinibile 'comitato strategico') useranno l'aggirabilissimo fair play finanziario per giustificare un ridimensionamento evidente. Di sicuro la sua cessione ha superato quella di Ronaldo, come errore di marketing ancora prima che tecnico. Il suo ingaggio attuale e soprattutto quello in prospettiva lo rendono un acquisto proibitivo anche per la filosofia della Juventus, al di là del modo in cui Balotelli sarebbe accolto da una parte della tifoseria e da un Buffon in versione 'nonno' (nel senso della caserma, non di età). L'unica squadra italiana che può almeno sognare Balotelli è il Milan, ma solo finché Ibrahimovic sarà vivo e con Raiola a tirare i fili potrà essere usato come pedina di scambio facendo venire la tentazione a Mancini e Mansour di provare questa strada per vincere subito. Ma loro hanno già vinto subito ed in Europa faranno di sicuro meglio che nella scorsa stagione, anche perché peggio è difficile. Quindi dopo l'addio di Del Piero, il declino di Totti, il futuro limitato degli anziani Buffon e Pirlo, ma anche di De Rossi, l'unico vero fuoriclasse italiano del futuro probabilmente continueremo a vederlo solo in televisione. Twitter @StefanoOlivari

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