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Fretta di processare Prandelli

Redazione

15.06.2012 ( Aggiornata il 15.06.2012 11:42 )

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Inutile indignarsi per la presunta disonestà di Spagna e Croazia, peraltro ancora da manifestarsi in campo. Se in Italia si parlava di 'biscotto' possibile all'ultima giornata del girone, già qualche settimana fa, significa che conosciamo bene la materia sia come vittime (Euro 2004) che come carnefici (le partite di fine stagione dalla serie A alla LegaPro): il 'meglio due feriti che un morto' di Buffon adesso sembra una auto-presa in giro, ma la mentalità diffusa fra gli addetti ai lavori è questa. Prendere o lasciare. Potrà cambiare con il susseguirsi delle generazioni, nel frattempo dovremmo però cambiare sport. Detto questo, prima di gridare alla disonestà dovremmo prendercela con noi stessi, che a prescindere dal risultato di Spagna-Croazia abbiamo messo il nostro destino nelle mani di altri. Dispiace doppiamente, perché andando al di là del risultato quella di Prandelli è stata finora davvero una ottima Italia. Senza paura con la Spagna ed esaltante, almeno per un tempo, contro la nazionale di Bilic. Con il pallino del gioco sempre in mano (non a caso Pirlo, Marchisio e Motta sono stati i migliori, con Marchisio a tratti travolgente), due punte che si muovevano e triangolavano bene unite, una difesa mai in difficoltà. Dovremmo processare Prandelli per questo? Balotelli e Cassano hanno fatto il loro, confermando la bontà della scelta del c.t., qualcuno adesso dirà che hanno pensato al compitino invece di essere i 'veri' Balotelli e Cassano (inutile dire che in caso contrario li si sarebbe accusati di essere i 'soliti' Balotelli e Cassano), ma il problema è stato più che altro numerico: non hanno segnato, per dirla in italiano. Si sono cercati e trovati bene, ma Cassano ha in diverse occasioni ecceduto in altruismo, mentre Balotelli pur dando segni di risveglio ha tirato troppo poco. Siccome non stiamo parlando di ginnastica o pattinaggio artistico, siamo però qui a commentare un pareggio. Immeritato ma pur sempre pareggio. Con tutte le giustificazioni del mondo: l'errore di tempo e posizione Chiellini sul cross dalla tre quarti di Strinic finito poi sui piedi di Mandzukic, due clamorose sviste del guardalionee Kirkup (fuorigioco inesistenti di Maggio e Di Natale) che hanno stroncato due buonissime situazioni d'attacco azzurre, il cattivo messaggio involontariamente mandato da Prandelli sostituendo Motta con Montolivo, e via lamentandoci. Rimane il fatto che siamo costretti ad affidarci a una squadra, la Spagna, che può avere il suo legittimo interesse nel buttarci fuori dall'Europeo (potrebbe ritrovarci in finale, lanciata da uno degli attaccanti che nel frattempo si è sbloccato) ma anche quello opposto: dall'altra parte del tabellone un'Italia potrebbe dare ai possibili avversari della Spagna in finale molto più fastidio di una Croazia senza grandi qualità. Insomma, come dietrologia preventiva vale tutto anche se di fronte a un due a due (magari sceneggiato meglio di Svezia-Danimarca 2004) ci arrabbieremo di sicuro. In tutto questo stiamo dando per scontata una passeggiata sull'Irlanda già eliminata, come se avessimo il gol facile. In più la squadra è sembrata nel finale molto stanca, nell'ipotetico processo a Prandelli uno dei capi di imputazione sarà quello di avere schierato lo stesso undici a quattro giorni di distanza dalla partita con i campioni del mondo (nel 1996 Sacchi fu linciato per il motivo opposto, dopo la sconfitta con la Repubblica Ceca), senza dare un po' di fiato almeno ai due giocatori che nel 3-5-2 sono i più sollecitati, cioè i laterali. Abate per Maggio e Balzaretti per Giaccherini non sarebbero state mosse azzardate, ma questo è senno del poi. Mentre stanno montando la forca per il c.t., non possiamo però non dire che questa Italia è stata finora una delle squadre migliori viste all'Europeo. Stefano Olivari, 15 giugno 2012

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