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Che forza la Juve cadetta

Redazione

26.04.2012 ( Aggiornata il 26.04.2012 11:15 )

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Niente domande, per una volta. Solo una piccola suggestione. Che nasce dal bel campionato della Juve Stabia, ingiustamente passato sotto silenzio. C'è ancora chi parla di exploit derivante dal vantaggio di giocare in casa sul sintetico del "Menti". Analisi riduttiva. Passi per un minimo di confidenza in più, però sono ormai parecchie le società abituate al fondo artificiale. Magari usato solo in allenamento, ma comunque utilizzato nei centri sportivi più di quanto si voglia far credere. E poi in A non giocano anche Cesena e Novara in simili condizioni? Eppure occupano le ultime posizioni della classifica. Al contrario della Juve Stabia. Squadra che invece insegna come si possa giocare buon calcio con scelte coraggiose, di buon senso, mantenendo un'occhio attento al bilancio. È bastato inserire qualche giovane in cerca di conferme per convincere il club proprietario del cartellino a riprenderlo (Seculin, Colombi, Mbakogu, Beretta, De Bode), riciclare un po' di usato garantito (Baldanzeddu, scuola Empoli; Dicuonzo, origini juventine; Scozzarella, campione d'Italia Allievi nel 2005 con l'Atalanta), scommettere su uno dei migliori realizzatori della scorsa stagione in Lega Pro (Sau) e puntellare le fondamenta con qualche scafato mestierante (Tarantino, Mezavilla, Maury, Molinari). Poi Braglia (nella foto), confermatissimo (e già questo è un merito in una B che ha divorato gli allenatori come pop con, venticinque cambi dopo 36 giornate) mister della promozione. Toscanaccio che ama dire quel che pensa e che forse per questo ha cambiato otto società in dieci stagioni. Apolide pallonaro che non mette radici (che sia la volta buona?), ma che sa far giocare le sue squadre con una semplicità disarmante, coniugando spettacolo e concretezza, con un 4-4-2 molto elastico che in fase di spinta porta i due esterni di centrocampo (Erpen e Zito i più efficaci) ad affiancare costantemente le due punte. Tagli e incroci che disorientano anche le difese più attrezzate. Sarebbero 56 punti, senza i quattro di penalizzazione. In linea con chi lotta per i playoff (ma dopo aver speso quattro volte tanto). Obiettivo ancora alla portata, visti i crolli di Varese e (soprattutto) Padova. Sabato a Modena, contro una squadra in gran salute che viene da nove risultati utili consecutivi, l'esame-verità. Da seguire con simpatia. Gianluca Grassi [poll id="46"]

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