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Serie B - Cinque domande al campionato

Redazione

13.03.2012 ( Aggiornata il 13.03.2012 11:39 )

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Mentre il Pescara va in fuga, il Torino crolla con il Verona. Sbagliato parlare in anticipo del rinnovo del contratto di Ventura? Intanto dico che per il Pescara, pur con pieno merito leader, non è ancora giunto il momento di cantar vittoria. Quanto al Torino, in condizioni normali sarebbe giusto gettare già le basi per la prossima stagione. Senza farsi condizionare troppo dal risultato del campo, aggiungo. Ma il Toro non è una squadra qualunque e lo stesso dicasi di società e tifosi. Trattasi infatti di "polveriera" da maneggiare con cautela. E in considerazione di ciò, il grande merito di Ventura è stato quello di concentrarsi sul lavoro e di isolare il più possibile la squadra dal chiacchiericcio esterno. Detto questo, il gioco dei granata non è mai decollato in modo del tutto convincente, complice pure una gestione del mercato non proprio inappuntabile. Ventura ne è conscio (così come è consapevole di qualche errore commesso sotto il profilo tecnico-tattico) e non a caso, più che sul suo contratto, ha posto l'accento soprattutto sulla crescita che vorrebbe accompagnasse tutta la società, ovvero sull'individuazione e la certificazione di ruoli, compiti e strategie fin qui delineati con una certa approssimazione. Confidando più che altro sul carisma e l'autorevolezza dell'allenatore. Che sa bene, invece, come la Serie A non possa trasformarsi in una semplice conquista di facciata. Nel contentino con cui placare i bollenti spiriti di una piazza giustamente esigente. Ecco, il tecnico vuole determinate garanzie e non so fino a che punto Cairo sia in grado di offrirgliele. Quattro pareggi (e altrettanti 0-0) nelle ultime sei partite. Il Sassuolo è in crisi? La brusca frenata della squadra di Pea è sotto gli occhi di tutti. I numeri parlano chiaro: 7 punti nelle ultime sei gare contro i 16 fatti nelle precedenti sei (cinque vittorie e un pareggio). Infortuni, squalifiche, un fisiologico calo di rendimento in alcuni giocatori più rappresentativi, ci sta un po' tutto. Ma avendo seguito da vicino i neroverdi mi sono fatto anche un'altra idea. Cioè che in questa squadra, fin qui (piaccia o meno riconoscerlo) Sansone-dipendente, manchi come il pane una prima punta in grado di arrivare in doppia cifra nella classifica marcatori. Guarda caso il neo di un mercato di gennaio che pure ha portato innesti di valore (Missiroli, Gazzola e Troianiello). Lacuna che non può essere colmata chiedendo a Missiroli (pagato 3,5 milioni, mica una bazzecola) di snaturarsi in un ruolo che non gli appartiene. Con risultati decisamente deludenti. Attenzione però a parlare di crisi. Perché in questa B sclerotica e altalenante, anche i piccoli passi (come i pareggi del Sassuolo) possono rivelarsi determinanti. Zona playoff: Brescia, Reggina e Sampdoria hanno ancora qualche chance? L'avrebbero, classifica alla mano. È significativo però che, nel giorno in cui il Varese (sul quale ragionevolmente fanno la corsa) si ferma, abbiano raccolto appena un punto in tre ("anonimo" pari della Samp a Sassuolo). Il Brescia di Calori è la squadra che più mi intriga, ha qualità in abbondanza e con il nuovo tecnico ha trovato quella consapevolezza nei propri mezzi che fin qui le era mancata. Si tratta tuttavia di un gruppo giovane, soggetto ad alti e bassi tipici dell'età. È lecito comunque prevederne un'interessante evoluzione. Sette punti in tre partite, il Modena di Bergodi vola. Allora era tutta colpa di Cuttone? Non mi pare giusto esprimere giudizi su Cuttone che non conosco. Di certo il Modena del Bergodi2 è tutta un'altra cosa. Gioco spumeggiante corroborato da una corsa e da una voglia che mai si erano visti nei giocatori, desiderio di "fare" la partita, facce distese, entusiasmo che si è impossessato nuovamente del Braglia. Ergo, quando la squadra a inizio febbraio si era presentata in delegazione presso la dirigenza chiedendo a gran voce la testa di Cuttone (difeso, va detto, solo dal patron Casari) e invocando il ritorno di Bergodi, al di là della forma poco ortodossa (vi immaginate cosa succederebbe se in qualsiasi ambiente di lavoro i dipendenti pretendessero il licenziamento in tronco del "capo"?), sarebbe stato meglio agire subito di conseguenza e non far finta di credere che la spaccatura si potesse ricomporre. Va detto, a completare in modo obiettivo il quadro, che il primo Bergodi ci aveva capito poco o niente e che il secondo Bergodi ha trovato un organico uscito decisamente rafforzato dal mercato di gennaio. Tradotto: certe scelte, fatte e avallate in estate, si sono poi rivelate sbagliate alla luce dei fatti. E di questo "fallimento" Cuttone non può essere accusato. Dietro il tracollo dell'AlbinoLeffe l'ombra di Calcioscommesse? L'ultima vittoria dei bergamaschi risale al 26 novembre (Brescia-AlbinoLeffe 1-3). Da allora, sei pareggi e ben sette sconfitte. Deleterio l'avvicendamento in panchina fra Fortunato e Salvioni (che sabato, in caso di sconfitta con il Sassuolo, verrà rimosso), ma il punto è un altro. Nelle ultime settimane l'attività della Procura Federale si è concentrata sull'AlbinoLeffe, oltre che sull'Ascoli, tirato pesantemente in ballo dalle dichiarazioni dell'ex Gervasoni. E l'ambiente pare aver accusato il colpo. Fino a staccare definitivamente la spina? Il sospetto c'è, visti i risultati. Gianluca Grassi

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