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Redazione

31.12.2011 ( Aggiornata il 31.12.2011 06:49 )

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Finisce il 2011. Ecco la mia classifica dei personaggi dell’anno. 1 Marco Simoncelli Ci manca e ci mancherà. La sua spensieratezza, la sua bellissima gioventù, quei ricci che sono entrati nel cuore di tutti. La sua morte è contro natura, contro logica. Ciao Sic, ovunque tu sia. 2 Lionel Messi Il più grande calciatore al mondo. Non conosce soste. Dalla Champions al Mondiale per club, dal secondo Pallone d’oro al terzo, ormai imminente. Ha fallito con l’Argentina: e dov’è la notizia? 3 Oscar Tabarez Dopo il grandissimo Mondiale in Sudafrica, il successo in Coppa America. Mi piace da sempre, da quando lo intervistai la prima volta a Cagliari. Cordiale, bravo, normale. Personaggio ideale di un libro di Galeano. 4 Zlatan Ibrahimovic Alla fine vince lui. Almeno i campionati. Preso dal Milan la stagione scorsa, ha deciso l’ultimo campionato. E ha già inciso in quello attuale. Anche in Champions, piano piano, va migliorando. 5 Walter Mazzarri Non me ne vogliano gli altri allenatori, ma il miracolo dell’anno è suo. Il primo è stato quello di aver portato il Napoli al terzo posto con una rosa normalissima, il secondo è avere eliminato il City degli sceicchi. 6 L’Udinese Tutta la società. Competenza, serietà, programmazione. Un modello italiano da esportare, purtroppo uno dei pochi rimasti. Venduti Sanchez, Inler e Zapata, ha più punti di un anno fa. Il fenomeno si chiama Di Natale. 7 SImone Farina Per tutto il resto c’è Mastercard. Ma per la passione, la deontologia professionale, la coscienza, c’è solo una risposta: no, grazie, tenetevi i 200mila euro. Bravo Prandelli a chiamarlo in Nazionale. Se la merita. 8 Claudio Marchisio La migliore speranza italiana, come vado scrivendo sul Guerino da mesi. Conferma in campo di essere un giocatore europeo, moderno, dinamico come pochi. Segna come una seconda punta. 9 Giovanni Trapattoni Porta l’Irlanda agli Europei, dopo essersi visto scippare i Mondiali da quei simpaticoni dei francesi. A 73 anni ha la fame di un ragazzino, l’umiltà di rimettersi in discussione, la simpatia per rompere la freddezza. 10 Alessandro Del Piero e Francesco Totti Per il posto numero 10, due numeri 10. Nell’anima prima che in campo. Giunti al tramonto della carriera, resistono con stile alla difficoltà di essere messi in secondo piano. Ognuno secondo propria natura.

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