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Rivelino

Sarà per sempre ricordato come uno dei più grandi secondi violini della storia dello sport, nel Brasile del 1970 stava a Pelè come Scottie Pippen stava a Jordan nei Chicago Bulls dei sei titoli NBA. Nato a San Paolo il primo gennaio 1946, è stato in realtà molto di più...

Redazione

17.02.2011 ( Aggiornata il 17.02.2011 11:24 )

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Rivelino sarà per sempre ricordato come uno dei più grandi secondi violini della storia dello sport, nel Brasile del 1970 (in lizza con poche altre per il titolo di migliore squadra di ogni tempo) stava a Pelè come Scottie Pippen stava a Jordan nei Chicago Bulls dei sei titoli NBA. Nato a San Paolo il primo gennaio 1946, è stato in realtà molto più di un secondo violino. Dotato di un dribbling eccellente e di un sinistro, da fermo e in corsa, di potenza clamorosa, Rivelino (vero nome Roberto Rivellino, con avi italiani) emerge giovanissimo nel Corinthians. Nel 1974 passa alla Fluminense di Rio e dopo il Mondiale del 1978 chiude la carriera raccattando un po' di soldi con la maglia dell'Al Hilal, in Arabia Saudita. Poche le vittorie a livello di club: vive un pessimo ciclo della storia del Corinthians, conquista due titoli statali (nel senso di campionato Carioca) con il Flu e un paio di coppette con gli arabi. Nella storia entra grazie alla Selecao di Zagallo, con cui nel 1970 diventa campione del mondo in Messico, segnando tre gol fra cui quello famosissimo alla Cecoslovacchia: una sassata con il solito sinistro che gli fa guadagnare il soprannome di Patada Atomica. Protagonista anche al Mondiale del 1974 (quarto posto) e a quello del 1978 (terzo, con c.t. Coutinho), Rivelino dopo il ritiro dal calcio giocato ha in sostanza fatto solo il commentatore, se si esclude un'esperienza giapponese come allenatore dello Shimizu S-Pulse.

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