Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Redazione

25.01.2011 ( Aggiornata il 25.01.2011 11:54 )

  • Link copiato

Non esiste un preciso meccanismo di causa-effetto nel Real Madrid che, schierato senza punte di ruolo, ha pareggiato domenica ad Almería, risultato che in una Liga tanto squilibrata fra le grandi e il resto, potrebbe pesare tantissimo a favore del Barcellona. A dirla tutta il Madrid non ha vinto la gara più per sfortuna che altro, però la prestazione, soprattutto nel primo tempo, mette il dito nella piaga lasciata dall’infortunio di Higuaín. Anche le statistiche dicono che i merengues dall’infortunio dell’argentino in poi segnano meno e creano meno occasioni. Higuaín era il vertice indiscusso del 4-2-3-1 di Mourinho, che in sua assenza ha provato due alternative: Benzema oppure un attacco senza un vero centravanti, Cristiano Ronaldo in un 4-3-3 nella vittoria casalinga contro il Valencia (in un centrocampo a tre centrali) e Kaká domenica scorsa, teorica prima punta in una sorta di 4-2-4, portato continuamente a scambiare posizione con Özil e Ronaldo. Non ha funzionato, perché se è vero che il continuo movimento dalla trequarti in su è la chiave del miglior Real Madrid (nessuno finisce l’azione nella posizione in cui l’ha iniziata, tranne Di María che a destra tiene una posizione di esterno più rigida, ma nemmeno troppo), questo movimento deve trovare un appoggio più avanti, in una punta che si muova davanti per creare spazi; senza, c’è stato sì tanto movimento, ma sempre attorno allo stesso punto, e per la difesa avversaria è stato più facile accorciare. L’altra soluzione, Benzema, proposta nel secondo tempo, ha convinto di più: seppure portato molto a venire incontro a chi porta palla, il francese è comunque un attaccante, smuove le difese e apre più spazi ai trequartisti. Un Benzema che non sta giocando male ultimamente, ma ciò non basta: rimane al centro delle critiche perché il rendimento, anche quello realizzativo, non decolla, e per quella sensazione di passività che spesso trasmette. Può dare molto di più, ma certe situazioni di gioco non sono nemmeno allenabili: possiede più talento di Higuaín, ma non “sente” il gol come l’argentino. Una respinta nell’area piccola sarà sempre più pericolosa col Pipita. Benzema è ancora un’incognita, ma dato l’organico, è la maggior certezza di Mourinho per quanto riguarda l’attacco. Stante il totale disinteresse di Mourinho per la cantera (Morata si scalda un’ora e nemmeno entra nel ritorno di Copa del Rey col Levante, partita fatta apposta per le seconde linee), si invoca perciò il ritorno sul mercato.

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi