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Redazione

02.12.2010 ( Aggiornata il 02.12.2010 09:51 )

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Chiedersi se fra Barça e Real Madrid il divario sia davvero di cinque gol non ha alcun senso. Ha senso invece chiedersi quanto possa pesare l’eclatante goleada sull’evoluzione delle due squadre. Soprattutto su quella del Real Madrid. Il Real Madrid di Mourinho è completamente diverso dall’Inter di Mourinho. È una squadra che non vive per il possesso-palla tanto quanto il Barça, ma che comunque deve vivere nella metacampo avversaria, attivare costantemente la linea delle mezzepunte (Ronaldo-Özil-Di María) e da lì dominare recuperando il pallone lontano dalla propria area. Altro discorso quando invece si trova a difendere ripiegando nella propria metacampo. Già nelle scorse partite aveva fatto intravedere qualche pecca nel raddoppiare sulle fasce e chiudere tra le linee; la capacità unica del Barça di prolungare le fasi di possesso ha accentuato all’estremo questa vulnerabilità e portato alla figuraccia. Nessuno si aspettava che in una partita come questa il Madrid potesse dominare nella metacampo avversaria, ma ha sorpreso negativamente la passività merengue nel proporre contromisure al gioco blaugrana. Aggredire prima era l’unica maniera per limitare le conseguenze dei difetti in ripiegamento, ma senza pressing sui primi passaggi del Barça il Madrid ha finito per sprofondare nella propria metacampo, non solo denunciando i propri limiti difensivi, ma stravolgendo la sua stessa essenza di squadra. Di María costretto a fare il quinto difensore, Cristiano Ronaldo (partito a destra) lontano da Marcelo significa stroncare sul nascere anche la transizione offensiva, e quindi la tua stessa identità. Nemmeno il carattere “non finito” del prodotto, per usare le parole di Mourinho, può ammettere una simile resa sul piano della personalità. A maggior ragione quando nei due mesi precedenti avevi fatto passi da gigante nel costruirla, questa personalità. Un elemento che nello specifico è poi mancato a giocatori come Özil e Benzema, ancora non all’altezza di certe sfide. Preoccupa particolarmente il francese, incapace di assumersi le responsabilità che il suo talento imporrebbe. La probabile operazione ad Higuaín (ernia del disco) può rappresentare la grande chance per rilanciarsi oppure un gravissimo ostacolo per il Real Madrid, eventualmente costretto a tornare sul mercato per affiancare a Benzema e Ronaldo un altro attaccante.  (a cura di Valentino Tola)

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