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Leonardo l'intellettuale scomodo

Parlando di Berlusconi l'ex allenatore del Milan usa citazioni da giornalista con Wikipedia sempre aperto. Eppure di cose calcistiche interessanti ne avrebbe da raccontare molte...

Redazione

18.09.2010 ( Aggiornata il 18.09.2010 13:47 )

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Si può confutare il dogma dell'infallibilità di Berlusconi? Sì, a meno di non lavorare in una delle sue televisioni, dei suoi giornali o in media condizionabili da investitori pubblicitari a lui collegati. Togliamo quindi dal conteggio almeno metà dei giornalisti e degli opinionisti italiani, precisando che qui sul Guerino stiamo parlando solo del Berlusconi presidente del Milan. Si può confutare questo dogma senza passare o farsi descrivere come intellettuali scomodi, più o meno di sinistra? La risposta è no, come ha confermato anche l'interessante intervista rilasciata da Leonardo alla Gazzetta dello Sport. La prima dopo le sue dimissioni-esonero (ma sempre in amicizia, cosa avevate capito?) dalla panchina rossonera. Fra le varie considerazioni calcistiche, Leonardo sfoggia (o gli fanno sfoggiare: di culto sullo stesso giornale un improbabile Boban che citava a memoria passi della Divina Commedia) una cultura classica che gli fa pronunciare frasi del tipo 'A Narciso tutto ciò che non è specchio non piace'. Fra il 'Ci aspettano dieci finali, dobbiamo lavorare duro' e la costruzione artificiosa di un personaggio ci sarebbero per un uomo di calcio tante cose interessanti da dire. E Leonardo qualcuna ce l'avrebbe ancora in canna, magari la racconterà solo in privato a Moratti.

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