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Del Potro, Cilic e la Davis per non tifosi

Del Potro, Cilic e la Davis per non tifosi

Redazione

19.09.2016 ( Aggiornata il 19.09.2016 10:54 )

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La Coppa Davis quasi mai coinvolge emotivamente il pubblico al di fuori di quello delle nazioni in campo, ma le semifinali 2016 sono state una bellissima eccezione ed hanno definito una finale di certo non prevista come Croazia-Argentina (dal 25 al 27 novembre in Croazia), con la Croazia leggermente favorita e all'inseguimento del trofeo vinto già nel 2005, mentre l'Argentina nonostante le quattro finali (la prima nel 1981, ai tempi di Vilas e Clerc, le altre in anni recenti) non c'è mai riuscita. Cilic e Dodig hanno fatto sentire il fattore campo, anche se a decidere la sfida sono stati essenzialmente il punto del doppio perso dai francesi favoriti e l'infortunio di Tsonga unito allo strano forfait di Monfils. Il fatto che la Francia abbia un livello medio altissimo, pensando ai suoi primi cinque o sei giocatori, una volta di più indica che la Davis non è un giudizio di Dio ma una competizione a squadre che può essere vinta anche con un campione e mezzo. Giocatori come Pouille e Gasquet, anche il Gasquet minore di quest'anno, quasi tutti se li sognano, e per la Francia erano onestamente la squadra B. A Glasgow il fattore campo ha influito meno, ma le emozioni sono state anche superiori. Prima di tutto perché venerdì Del Potro-Murray è stata la partita più intensa dell'anno, poi perché Orsanic in doppio ha azzardato Delpo per chiudere 3-0 (con il senno di poi, ma solo con quello di poi, mossa sbagliata visto che nella terza giornata ha dovuto giocarsi il quinto punto con Leonardo Mayer) ma ha trovato un'emozionante prova dei fratelli Murray. Da film anche il finale, con Evans bloccato dalla pressione più che dal Mayer attuale. E Argentina avanti, con qualche nostro rimpianto per ciò che è successo a metà luglio a Pesaro, con Fognini per certi versi nella parte di Del Potro (vittoria venerdì, schierato in doppio sabato, scarico domenica) ma Italia purtroppo sconfitta, perché a volte la Davis si può mettere bene o male anche per una serie di coincidenze e di assenze, diversamente la Svizzera (che priva di Federer e Wawrinka si è salvata contro l'Uzbekistan) avrebbe vinto tutte le ultime dieci edizioni. Twitter @StefanoOlivari

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