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Bud Spencer e la storia del nuoto

Bud Spencer e la storia del nuoto

Redazione

28.06.2016 ( Aggiornata il 28.06.2016 08:34 )

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Che Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, prima di essere un attore di successo sia stato un nuotatore è cosa nota. Ma la sua carriera sportiva è così lontana nel tempo (Pedersoli è da poco morto, a quasi 87 anni di età) che vale la pena ricordare che lui è stato non soltanto un nuotatore, ma un grandissimo nuotatore, in proporzione a un'epoca in cui a livello internazionale il nuoto italiano praticamente non esisteva, per mancanza di strutture ma anche di una cultura specifica (e nel dopoguerra costruire piscine non sembrava una priorità). Pedersoli pratica il nuoto a livello giovanile, ma è solo intorno ai vent'anni che inizia a fare sul serio: tesserato per la Lazio, è il primo italiano nella storia a scendere sotto il muro del minuto nei 100 stile libero. Con 59''5 ci riesce nel 1950 a Salsomaggiore e poi anche agli Europei di Vienna con, dove nella gara regina ottiene un clamoroso quinto posto. Uomo eclettico, impossibile tenere il conto dei lavori fatti (autore musicale, impiegato, venditore di auto, imprenditore dell'abbigliamento, produttore...), ma anche multisportivo: ottimo rugbista, in piscina l'unica medaglia d'oro internazionale della sua carriera la ottiene ai Giochi del Mediterraneo, nel 1955 a Barcellona, ma come... pallanotista, un ottimo centroboa. Due partecipazioni olimpiche, nel 1952 a Helsinki e nel 1956 a Melbourne, entrambe raggiungendo le semifinali dei 100, undici titoli italiani (più uno con la Lazio nella pallanuoto), una carriera limitata proprio dal numero delle sue attività: autentico e puro appassionato di sport, che mai ha pensato di fare dello sport una professione nonostante tutti gli allenatori della sua epoca sostenessero che con una preparazione adeguata (non si allenava mai per più di un chilometro al giorno, davvero poco anche in relazione ai tempi...) sarebbe stato tranquillamente da medaglia olimpica. Nella storia italiana della specialità più prestigiosa rimarrà comunque di diritto: da Pedersoli a Luca Dotto, passando per Pucci, Pangaro, Guarducci, Lamberti e Magnini, lo sport (come il cinema) aiuta ad essere eterni. Ciao Carlo, ciao Bud.

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