Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Kendra Harrison e i record degli anni Ottanta

Kendra Harrison e i record degli anni Ottanta

Redazione

23.07.2016 ( Aggiornata il 23.07.2016 10:43 )

  • Link copiato

Ci voleva la grande delusa dei Trials americani, Kendra Harrison, per dare una scossa all'atletica in maschera che si sta avvicinando ai Giochi di Rio. Nella prima serata del meeting di Diamond League di Londra, nello stadio Olimpico, ha infatti battuto uno di quei record degli anni Ottanta che ciclicamente fanno aprire il dibattito su azzeramenti e ripartenze da zero, come se l'atletica di oggi fosse popolata soltanto da gente onesta. Da 28 anni il primato nei 100 ostacoli di Yordanka Donkova resisteva ad ogni attacco, ma alla fine è caduto per merito dell'americana che ha messo in fila proprio le tre connazionali (Rollins, Ali e Catlin) che invece ai Giochi andranno. Un record (era 12''21, adesso è 12''20) sfiorato dalla stessa Harrison, di 3 centesimi, quasi due mesi fa a Eugene e quindi in qualche modo annunciato, vista la rabbia per i Trials dove è finita addirittura sesta. Non poteva insomma nemmeno augurarsi un infortunio di una delle prime tre... Record a scoppio doppiamente ritardato, perché a Londra il cronometro visibile a tutti non si era fermato e in pochi avevano gridato al miracolo pur vedendo la Harrison vincere con un distacco quasi da mezzofondo. E adesso cosa si dirà dei record degli anni Ottanta? Chi li aveva realizzati, come la bulgara oro ai Giochi di Seul, era dopato mentre chi li ha battuti è pulito? Da sottolineare che né Donkova né Harrison sono mai state avvicinate al doping, a quanto si sa: a sfavore della prima, come immagine, gioca l'essere dell'Est europeo, ma sulla materia sono sempre stati forti anche gli statunitensi, tolti pochi casi macroscopici più coperti politicamente e mediaticamente. Tornando ai famosi record degli anni Ottanta, resistono i più famosi (quelli della Griffith, della Koch e della Kratochvilova) e non si può generalizzare né in un senso né nell'altro: quello che è emerso sulla Koch è emerso solo in parte per la Griffith e per niente riguardo alla Kratochvilova, quindi mettersi a distribuire patenti di pulizia soltanto in base al fatto che si sia gareggiato negli anni Settanta-Ottanta è ridicolo. Se no dovremmo cancellare anche il 19''72 di Mennea in modo da motivare Desalu o ricordare che il pazzesco 1'41''73 di Sebastian Coe negli 800 a Firenze nel 1981 è tuttora il terzo tempo all time. Significativo comunque che il problema riguardi soprattutto le donne, perché ai record anni Ottanta già citati potremmo aggiungere quelli ancora imbattuti di Kostadinova (alto), Chistyakova (lungo), Lisovskaya (peso), Reinsch (disco), Joyner (eptathlon) e 4 per 400 (Unione Sovietica). Gli unici due record maschili risalenti a quel decennio sono invece di Schult (disco) e Sedykh (martello). Conclusione? Nessuna. L'inseguimento delle guardie nei confronti dei ladri è eterno, ma non tutti sono ladri. twitter @StefanoOlivari

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi