Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Anna Chicherova e i soliti sospetti

Anna Chicherova e i soliti sospetti

Redazione

25.05.2016 ( Aggiornata il 25.05.2016 10:45 )

  • Link copiato

Anche senza metterla sul solito piano fantapolitico dell'attacco a Putin da parte di USA ed Europa, è curioso che in un mondo di dopati il doping di Stato sembri un'esclusiva della Russia, mentre i positivi degli altri paesi siano sempre casi isolati o comunque colpa delle federazioni sportive, mai di un livello più alto. Quando poi l'antidoping viene portato avanti fuori tempo massimo e soprattutto pubblicizzato a rate, i sospetti sorgono spontanei. Le ultime notizie, date dal comitato olimpico russo, dicono che altri 14 atleti russi sono sospettati di avere fatto uso di sostanze dopanti, con riferimento ai Giochi Olimpici di Pechino 2008. Questi 14 fanno parte dei 31 che il CIO aveva trovato positivi, su 454 campioni testati con nuove metodologie. Il nome da copertina è quello di Anna Chicherova, fuoriclasse del salto in alto, in quell'edizione bronzo (a Londra avrebbe vinto l'oro), ma c'è soprattutto tanta classe media a partire dalla velocista Yulia Chermonshanskaya, oro nella 4 per 100. Da segnalare anche Denis Nizhegorodov, bronzo nella 50 chilometri di marcia dietro ad Alex Schwazer e a Jared Tallent: cioè primo secondo classificato della recente Coppa del Mondo di Roma, a 8 anni di distanza. Solo che nel frattempo Schwazer ha avuto diverse vicissitudini...... La fredda cronaca è quindi più maligna delle nostre considerazioni e indicherebbe che a Pechino uno Schwazer 'pulito' sia andato più forte di un russo dopato. Vedremo chi sono gli altri 17 (si sa solo che sono di sport diversi, quindi non soltanto la vituperata atletica), ma di sicuro la Russia risulta ancora una volta, agli occhi del popolo bue, essere il paese numero uno del doping. Con la regia di Grigory Rodchenkov, il chimico che per un decennio ha diretto il laboratorio antidoping del paese e le cui rivelazioni (crisi di coscienza o altro? Da sottolineare che dallo scorso novembre Rodchenkov vive a Los Angeles...) stanno facendo alla Russia più male dei positivi a otto anni di distanza, ma anche meno perché Londra 2012 e Sochi 2014 sono piene di storie di coperture ed elusione di controlli. A inizio giugno il CIO deciderà se il bando per gli atleti russi si estenderà fino ai Giochi di Rio compresi o se le squalifiche saranno selettive. Dal punto di vista sportivo è difficile mettere il marchio di infamia su un solo paese, usando invece prudenza per il Kenya della situazione o per superpotenze anche politiche come USA e Cina, ma il CIO fa anche politica e quindi lo sport russo potrebbe davvero diventare il capro espiatorio per comportamenti diffusi su scala planetaria.

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi