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La distanza fra Sinner e Djokovic© Getty Images

La distanza fra Sinner e Djokovic

Lo Wimbledon del campione italiano si è interrotto ai quarti di finale dopo cinque set contro il fenomeno serbo. E ha dimostrato che fa benissimo a non accontentarsi...

Stefano Olivari

05.07.2022 ( Aggiornata il 05.07.2022 22:05 )

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Il meraviglioso Wimbledon di Jannik Sinner si è interrotto di fronte ad un Novak Djokovic la cui vittoria è stata sofferta, rimontando da due set sotto, ma certo non imprevista visto che si tratta per lui della ventiseiesima partita consecutiva vinta in un torneo che in generale ha conquistato già 6 volte, l’ultima in finale contro Matteo Berrettini. 5-7 2-6 6-3 6-2 6-2 il punteggio per il fenomeno serbo che ha iniziato benissimo, potendo quasi andare 5-1 contro un Sinner emozionatissimo, poi ha subìto per quasi due set l’italiano ai livelli visti contro Alcaraz: risposta sempre aggressiva, rovescio perfetto, dritto (il vero indicatore di come sta) continuo, anche qualche palla corta nei momenti giusti. Il tutto con un Djokovic di quelli visti mille volte, autocritico ed autolesionista un po’ per caricarsi e un po’ perché davvero è così.

E poi? Poi Sinner è un po’ calato fisicamente, ma soprattutto dopo la tradizionale (in queste situazioni, perché quando si sta vincendo si sente meno il bisogno di urinare) corsa in bagno Djokovic ha messo il pilota automatico mettendosi a rispondere giudiziosamente nei turni di battuta di Sinner, la cui seconda palla di servizio aggressiva ha funzionato meno bene che contro Alcaraz, e poi negli scambi portandolo letteralmente a scuola come è capitato con tutti gli onesti professionisti incontrati, con tanti campioni e a volte anche con Federer e Nadal (ricambiato sulla terra, ovviamente). Non si può quindi dire che quella di Sinner sia stata un’occasione buttata, perché dal punto di vista tecnico le cose che lui fa bene Djokovic le fa benissimo, e quanto a tutto il resto… insomma, stiamo parlando di uno che l’anno scorso, il 2021 e non il 2011, è stato ad una partita, la finale degli US Open persa con Medvedev, dal Grande Slam.

Sinner esce da questo Wimbledon con il terzo quarto di finale in un torneo dello Slam, dopo quelli del Roland Garros 2020 e degli Australian Open dello scorso gennaio, ma alla sua età le statistiche contano meno del segnale che ha mandato: Sinner è più vicino al tennis dei migliori di quanto fosse sei mesi fa, ma soprattutto sta lavorando sulle sue lacune. Questo non significa che Riccardo Piatti sia un cattivo allenatore e che Simone Vagnozzi e Darren Cahill siano la luce, ma soltanto che era il momento giusto per dare una scossa ad una carriera che senza scosse sarebbe stata da ricco perdente di successo. In fondo è la storia di tanti ottimi giocatori del ventennio Federer-Nadal-Djokovic, da Berdych a Ferrer, e Sinner non vuole recitare la stessa parte in quella di Medvedev, Tsitsipas, Zverev e Alcaraz. Pensa in grande e Wimbledon 2022 ha dimostrato che fa bene.

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