Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Wimbledon da Sinner© Getty Images

Wimbledon da Sinner

Il tennista italiano battendo Alcaraz ha raggiunto i quarti di finale del torneo più prestigioso del mondo, dove troverà Djokovic. Un traguardo storico per tanti motivi...

Stefano Olivari

04.07.2022 ( Aggiornata il 04.07.2022 07:30 )

  • Link copiato

Jannik Sinner ha raggiunto i quarti di finale di Wimbledon giocando negli ottavi contro Carlos Alcaraz la più bella partita della sua ancora giovane carriera e vincendola da sfavorito contro lo spagnolo numero 7 del mondo (l’italiano è numero 13), dopo tre ore e mezza di intensità pazzesca. 6-1, 6-4, 6-7, 6-3 il risultato per Sinner, che adesso affronterà Djokovic, che ha interrotto la favola di Van Rijthoven e che ovviamente rimane il candidato numero 1 alla vittoria finale, insieme ad un Nadal all’inseguimento del Grande Slam.

Sinner non ha ancora compiuto 21 anni, lo farà il 16 agosto, ma è già riuscito ad arrivare nei quarti di finale agli Australian Open (quest'anno), al Roland Garros (nel 2020) e a Wimbledon, con l’aggiunta degli ottavi agli ultimi US Open: l’impresa contro Alcaraz non ha colpito quindi per il risultato in sé stesso, ma per il modo. Prima di tutto Sinner è riuscito disinnescare il potentissimo, ma non troppo da erba per la sua leggibilità, servizio dello spagnolo riuscendo a rispondere con una continuità impressionante: il fatto che sui propri game di servizio si giocasse sempre, senza punti facili, ha destabilizzato Alcaraz al di là dei break subiti e gli ha fatto perdere lucidità contro uno dei pochi avversari sul pianeta che regga il suo ritmo negli scambi dal fondo.

Un Sinner più aggressivo del Sinner solito ha dominato anche psicologicamente i primi due set, ha lottato nel terzo arrivato ad un tie break epico ed ha avuto la forza di reagire alla rimonta di Alcaraz nel momento in cui aveva iniziato a giocare da Alcaraz e a caricare il diritto. Davvero la partita della vita, finora, perché ha invertito un tendenza, quella del Sinner che batte quasi sempre quelli più deboli di lui e perde sempre da quei pochi più forti. Sì, perché uscendo dall’ultima impressione il diciannovenne Alcaraz per potenza e varietà di colpi, oltre che per tocco, in prospettiva vincerà più di Sinner, ma in determinate condizioni, anche nei grandi tornei, si è visto che può perdere. Soprattutto se affronta Wimbledon senza nemmeno un torneo di preparazione sull’erba, tolte un paio di esibizioni: un errore che non ripeterà. 

Nella testa degli appassionati di tennis non soltanto italiani rimarrà comunque questo Sinner quasi perfetto, non soltanto con il rovescio, che non ha mai perso il servizio annullando 7 palle break, che si è tolto dalla testa 5 matchpoint non sfruttati (2 nel tie-break del terzo set) e che contro Djokovic sarà il sesto italiano nella storia a disputare i quarti di finale di Wimbledon dopo De Morpurgo, Pietrangeli, Panatta, Sanguinetti ed un Matteo Berrettini che senza il Covid avrebbe avuto un’autostrada verso la semifinale con Nadal. Tornando al presente, bisogna anche dire che si tratta del primo grande risultato di Sinner da quando ha cambiato allenatore, separandosi dal suo storico coach Riccardo Piatti per lavorare con Simone Vagnozzi, da poco anche con la consulenza di Darren Cahill. E adesso? Con Djokovic c’è un solo precedente, l’anno scorso a Monte Carlo con vittoria netta del serbo, e Sinner se la giocherà ancora da sfavorito. Ma ha la testa per non sentirsi appagato, e soprattutto dieci anni fantastici davanti a sé.

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi