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Rio 2016, il golf salvato dalle donne

Rio 2016, il golf salvato dalle donne

Redazione

26.07.2016 ( Aggiornata il 26.07.2016 08:01 )

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Si sta parlando poco del ritorno del golf ai Giochi Olimpici, per fortuna del golf e anche dei Giochi. Perché il torneo maschile di Rio 2016 sarà, senza mezzi termini, un torneo di serie B, mentre le donne sembrano avere dato più importanza all'evento. Evento storico, perché il golf ai Giochi c'era stato soltanto nel 1900 a Parigi e 4 anni dopo a St. Louis, e quando nel 2009 lo IOC aveva deciso di reintrodurlo le intenzioni erano quelle di avere tutti i più grandi campioni. Non certo perché in Brasile questo sport sia popolarissimo, ma perché nel programma olimpico serviva qualcosa di davvero appetibile per gli Stati Uniti, intesi come sistema mediatico, e in generale per un target pubblicitario più alto: per questo si è discusso seriamente anche di un Gran Premio di Formula 1. A Rio nel golf saranno rappresentate 41 nazioni, ma i migliori giocatori (non) guarderanno da casa le gare, articolate nel modo classico: 4 giorni per 18 buche, totale 72. Jordan Spieth,  Rory McIlroy e altri 19 qualificati non parteciperanno (ci saranno 8 dei primi 20 del ranking, ma nessuno dei primi 4), mentre fra le donne solamente una si è tirata indietro (ci saranno 9 delle prime 10), con la ormai proverbiale scusa della Zika. Il discorso di base è il solito: gli sport che vivono di vita propria, con un pubblico fedele e numeroso, non hanno quasi mai bisogno dei Giochi per ricordare al mondo la propria esistenza. Quando ci vanno, pensiamo ad esempio al calcio, fanno più un favore al movimento olimpico che a se stessi. Il discorso golfistico va anche oltre: il circuito femminile è sì professionistico ma ha dimensioni finanziarie nemmeno paragonabili a quello maschile. Non è insomma il tennis. Questo non toglie che quella maschile, pur svalutata, sarà una gara storica che vedrà favoriti lo svedese Henrik Stenson, fresco trionfatore nel British Open e numero 5 del ranking, gli inglesi Danny Willett e Justin Rose, gli americani Bubba Watson e Rickie Fowler, lo spagnolo Sergio Garcia. Ma va detto che nel golf maschile il livello medio è così alto che i favoriti della vigilia non vincono quasi mai, al contrario di quanto accade fra le donne: sarebbe sorprendente se l'oro finisse a una diversa da Lydia Ko (Nuova Zelanda) e Brooke Henderson (Canada). Forse il pubblico generalista sarebbe stato più attirato da una gara a squadre, probabile che in futuro si vada in questa direzione. Sempre che ci sia, questo futuro, perché il golf a Tokyo 2020 è già asteriscato. twitter @StefanoOlivari

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