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Pagine Olimpiche: fuoriclasse "en travesti"

Pagine Olimpiche: fuoriclasse "en travesti"

Redazione

17.07.2016 ( Aggiornata il 17.07.2016 20:13 )

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Tra le pieghe dei cinque cerchi si possono trovare anche casi di atleti che hanno mentito sulla propria sessualità per avere successo nello sport, quando ancora la medicina non era in grado di dirimere queste problematiche. Il test di verifica sessuale fu introdotto nelle competizioni internazionali nel 1966. Stanislawa Walasiewicz (1911-1980), velocista polacca, è forse il caso più conosciuto. Oro a Los Angeles 1932 e argento a Berlino 4 anni più tardi, sempre nei 100 metri piani: ha sempre sollevato più di un sospetto per l'aspetto spiccatamente mascolino. Trasferitasi negli Stati Uniti appena nata, ne prese la cittadinanza solo nel 1947 in seguito al breve matrimonio con il pugile Neil Olson e divenne Stella Walsh Olson, nome che mantenne per il resto della sua vita. Morì nel 1980 durante una rapina a Cleveland. Grazie all'autopsia venne scoperto che possedeva genitali maschili. Tuttavia, nonostante le polemiche, i suoi successi sportivi non sono stati cancellati.
  Negli anni Trenta si verificò lo scottante caso della tedesca Dora Ratjen (1918-2008), quarta classificata a Berlino '36 e campionessa europea 1938 nel salto in alto. Nel settembre dello stesso anno, durante un viaggio in treno, attirò l'attenzione a bordo quale "uomo vestito da donna". Dora, cresciuta come una ragazza dai genitori, realizzò durante l'adolescenza che era sempre stata vestita da donna pur sentendosi uomo. La scoperta su quel treno costrinse Dora ad approfondite visite e alla cancellazione dei suoi risultati atletici. Cambiò in seguito il suo nome in Heinrich.
  Le sorelle sovietiche Tamara (1937) e Irina (1939-2004) Press hanno sollevato critiche possibilmente più feroci, perché hanno gareggiato in tempi più recenti. La massiccia Tamara è stata specialista nel lancio del peso (due ori olimpici e un titolo europeo) e del disco (un oro e un argento olimpico e due titoli europei), mentre Irina ha primeggiato nel pentathlon (oro a Roma '60) e negli 80 metri ostacoli (oro a Tokyo '64). I "Fratelli Press", come molti detrattori le identificavano, conseguirono insieme ben 26 primati mondiali e si ritirarono improvvisamente nel 1966: cioè prima di incorrere nel sex test appena introdotto.
  Fabio Ornano @fabio_ornano  

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