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Pagine Olimpiche: la promessa di Jury

Pagine Olimpiche: la promessa di Jury

Redazione

16.07.2016 ( Aggiornata il 16.07.2016 21:00 )

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Quando la vita gioca qualche tiro mancino e se la prende con le persone care, la forza di volontà di un uomo può spingersi oltre il dolore, la paura e la diffidenza degli altri. Jury Chechi ha vinto così una meravigliosa sfida sportiva, solo per suo papà. Jury Chechi è il più titolato ginnasta italiano di sempre, specialista degli anelli in cui vince l'oro ad Atlanta '96, 5 titoli mondiali e 4 europei. Dopo un primo ritiro dall'attività, ritorna alle gare per prepararsi a difendere l'oro a Sydney 2000. Ma durante la preparazione si fa male gravemente al braccio sinistro e deve così dire addio all'Olimpiade. Una grande amarezza che gli fa dire stop alla ginnastica una seconda volta: stavolta non per sua volontà, ed è questo che Jury fatica maggiormente ad accettare. Ma come detto all'inizio, la vita gli gioca uno scherzo ben più traumatico di un infortunio e lo costringe a scuotersi: la malattia di papà Leo. Nel 2003 Leo Chechi è ormai ridotto in fin di vita in un letto d'ospedale. Ma riesce a strappare una promessa a Jury:

"Papà... se tu ce la fai, io farò un'ultima gara".

Contro tutti i pareri dei medici ed un destino già segnato, Leo si riprende da quel male che sembrava incurabile. Ed il suo ragazzo mantiene la promessa. In realtà "Il Signore degli Anelli" non aveva mai smesso del tutto di allenarsi ed il braccio sembrava rispondere bene. A quel punto intensifica gli allenamenti puntando alle Olimpiadi di Atene 2004, per disputare quell'ultima gara come promesso. Una gara importante. Con un esercizio di alto livello ed un punteggio di 9.812, Jury Chechi conquista la medaglia di bronzo dietro Tampakos e Jovtchev. Contro tutto e tutti. Un bronzo dal valore infinitamente più alto rispetto all'oro di 8 anni prima. Il motivo viene spiegato dalle sue parole:

"Uno dei giorni più importanti della mia vita. Ma a differenza di Atlanta, quando vinsi l'oro e mi sentì un atleta appagato, quel giorno ad Atene mi sono sentito semplicemente un uomo ancora più forte di quanto pensassi. Una sfida vinta molto di più su Jury Chechi uomo, rispetto all'atleta".

  Fabio Ornano @fabio_ornano

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